La nuova Marianna Per quanto Marina Le Pen sembri diventata la padrona di Francia consigliamo calma e gesso. Hénin-Beaumont, è un successo importante, ma si tratta pur sempre di un comune sotto i trentamila abitanti della Regione del Pas de Calais, e considerando che il capoluogo è Arras, nemmeno fra i più rilevanti. E’ vero che a Marsiglia il Front National ha ridicolizzato il candidato socialista Mennucci, surclassandolo di oltre due punti, ma la città resta salda nelle mani dell’UMP e il sindaco Gaudin va al secondo turno con un vantaggio netto. Se è sorprendente come lo Fn sia riuscito a prendere tanti voti, pur essendo presente in così pochi comuni, questo comporta comunque un ritardo organizzativo rilevante, che non è detto si colmi sulla semplice scia del successo. Il dato certo ed incontrovertibile delle amministrative francesi non è quindi tanto fissato su chi le abbia vinte, non dimentichiamo che ci sono ancora i ballottaggi, quanto su chi le ha perse. Il crollo dei socialisti francesi è omogeneo sul dato nazionale, costante e per certi versi persino inquietante. Per quanto il governo difficilmente venga premiato nelle amministrative, la disfatta subita dal Psf appare senza precedenti. Le dimensioni sono tali che non si può nemmeno imputare alla sola mediocrità del presidente Holland o alle infinite sciocchezze commesse dal suo governo. Il Psf appare travolto da un fiume in piena che non risparmia nessun aspetto politico di quel partito e del ruolo che svolge. Il voto è antieuropeista? Sicuramente si. Ci sono tutte le caratteristiche, ma innanzitutto è antisocialista al punto che lo Ump dovrà stare attento a giocare la carta della “solidarietà repubblicana” che gli è stata lanciata, se non vuole rischiare di essere abbandonato dal suo elettorato. La “solidarietà repubblicana”, potrebbe favorire ulteriormente Le Pen. Bisogna poi considerare il dato dell’astensione, un nuovo record, ma che potrebbe diminuire poi nei ballottaggi. Noi siamo stati fra i primi a dire e da qualche anno oramai, che Marina Le Pen aveva iniziato una rincorsa al successo, sapendo coniugare tradizionalismo e modernità con rara efficacia. Si è aggiunto l’elemento nazionalista che nel caso francese per sei secoli abbondanti è stato antieuropeo. E anche se l’Europa unitaria ha avuto un’ impronta tipicamente francese, vedi i soli sostegni all’agricoltura che la signora Thatcher non voleva pagare, queste istanze non sono mai sufficienti per un popolo orgoglioso che quando unito si ritiene invincibile, magari trascurando che, caduto Bonaparte, in battaglia le ha spesso prese. Capiamo invece bene quali possano oggi essere le aspettative da parte del fronte antieuropeista nello scorgere il successo annunciato del Front National. Sinceramente, se tutti questi critici di Bruxelles, mai si trovassero Marina Le Pen alla loro guida, facilmente ed in breve, diventerebbero da antieuropei, antifrancesi. Roma, 24 marzo 2014 |